Il castello, posto tra il Casentino e la Val Tiberina ed arroccato su un'altura di ben oltre 700 metri, gode di una bellla posizione a strapiombo sulla valle del torrente Sovara.
La località di Montauto era già conosciuta in epoca etrusca per lo sfruttamento delle ricche miniere di rame presenti sul territorio, in epoca romana-bizantina fu costruita una torre di avvistamento e fu feudo di Goffedro, figlio di Idelbrando, al quale l'imperatore Ottone I conferì questi possedimenti dell'alte Val Tiberina. Il castello fu eretto intorno al 11170-1180 ed era di proprietà della famiglia dei Barbolani, una delle damiglie aristocratiche più antiche d'Italia. Questa famiglia possedeva le proprietà di Galbino, Monatuto, Anghiari e Caprese, il castello di Monatuto era il più potente della zona grazie alle sue tre cinta murarie ed un possente corpo centrale dotato di mastio. Il castello di Montauto è conosciuto anche per il fatto che S.Francesco soggiornò presso questa famiglia durante i viaggi tra Assisi e La Verna. Infatti il Conte Alberto, proprietario del Castello, era un devoto amico di Francesco ed ogni qualvolta il Santo si trovava solo nell'Alpe di Catenaia, il Conte Alberto lo ospitava con grande riverenza. Si narra che durante l'ultimo viaggio di Francesco alla Verna, nel 1224, il Santo sentiva la morte vicina e ne parlò con l'amico, che tutto rattristato e dispiaciuto chiese se poteva dagli qualcosa che lo potesse ricordare. Allora Francesco gli diede la sua tonaca, e il Conte la tenne come una reliquia regalandogliene una nuova. Purtroppo la reliquia fu depredata nel 1503 dall'esercito fiorentino che riucì ad espugnare il castello, che venne poi portata nella chiesa di San Salvatore a Firenze. Negli ultimi anni la preziosa tonaca è stata nuovamente trasferita presso il Santuario della Verna, dove sono raccolte le reliquie del Santo.
Venendo da Arezzo prendiamo la strada statale umbro-casentinese in direzione Anghiari, dopo circa otto chilometri, all'altezza del valico la Scheggia, si trova un'indicazione che ci immette sulla sinistra in una stradina sterrata che conduce al castello.
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