Adagiato su un colle sopra il paese di Pratovecchio, troviamo il castello di Romena e a poca distanza la famosa Pieve di Romena. L’alto colle fu certamente abitato dagli etruschi e romani, infatti sono stati ritrovati molti frammenti; mentre il nome deriva dall’antica Ormena, località che fu distrutta da Annibale che scendeva verso il lago Trasimeno. Il Castello era costituito da un Cassero protetto da tre torri centrali ed undici torrini del cerchio di mura esterno. Nel cassero viveva la famiglia dei conti Guidi, questo si trovava tra la Postierla (ovvero la torre che protegge il ponte levatoio) e la torre del Mastio (ovvero la prima torre di difesa dall’attacco frontale , all’interno i superstiti si potevano calare in un sotterraneo, e pare che portasse al convento delle monache di Pratovecchio). L’altra torre era quella delle prigioni: si accedeva soltanto da una porticina che si affacciava sul cammino di ronda, sorretto da beccatelli. I prigionieri che venivano giudicati nella parte alta della torre venivano calati, tramite una botola, nei tre piani della torre a seconda delle pene che dovevano scontare. Secondo alcuni studiosi di Dante, propongono una tesi secondo la quale il poeta ha tratto spunto dei cerchi dell’inferno. La piazza d’armi era il grande piazzale cintato da un’alta cerchia muraria, sulla sommità correva il cammino di ronda lungo il quale i soldati si proteggevano riparandosi dietro i merli guelfi.
Sulla fronte del castello esistono due porte originali dell’epoca: la porta bacia, perché sempre in ombra, e porta gioiosa, sempre al sole. Un’altra porta esiste sulla strada medievale in direzione della pieve romanica, lungo la quale si trova la fonte branda.
Le prime notizie certe sulla storia del castello risalgono al 1008, che lo descrivono come un “turrito e nobilissimo castello” posseduto dal Conte Guido Alberto dei Marchesi di Spoleto. Più tardi il castello passò in eredità alla famiglia dei conti guidi, e nel 1217 alla morte del Conte Guido Guerra il patrimonio fu diviso tra i suoi quattro figli ed il Castello di Romena passò ad Aghinolfo, con il quale inizia il ramo dei Guidi di Romena. Dante durante il suo primo periodo di esilio passò del tempo in questo castello, ed infatti il castello è ricordato nella divina commedia e viene ricordato da Mastro Adamo che in una cantina del castello falsificava i fiorini. Il castello passò alla repubblica fiorentina nel 1357, dopo il lungo dominio del Granducato di Toscana, Romena diventò sede di Comune poi, sciolto questo, nel 1768 fu acquistato dal Conte Ascanio, della famiglia Goretti de Flamini, cui tuttora appartiene.
Raggiungiamo il paese di Pratovecchio, troveremo le indicazioni per il Castello di Romena.
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