Il paese di Anghiari è molto conosciuto ed apprezzato da turisti provenienti da ogni luogo. Il centro storico è uno dei più conosciuti nella provincia aretina, provenendo dalla Libbia possiamo ammirare un bellissimo borgo medioevale fortificato costruito su uno sperone che domina tutta la Val Tiberina. Possiamo trovare numerosi edifici di gran pregio come: il Palazzo Taglieschi, di stile rinascimentale, sede del museo nazionale delle arti e tradizioni popolari; il Palazzo pretorio; la chiesa della Badia.
Anghiari all’epoca etrusca e romana era un luogo di raccolta e spedizione di metalli dei monti rognosi, infatti grazie al vicino Tevere i metalli potevano essere trasportati attraverso il fiume. Anghiari nel medioevo era un castello di confine dove le milizie bizantine cercarono di contrastare i Longobardi che avevano già conquistato Arezzo.
Nel 1075 nasce il comune di Anghiari e il relativo statuto ed è vincolato alla signoria feudale del priore. Dopo varie successioni in seno alla famiglia di Galbino, nel 1104 i Camaldolesi diventano unici proprietari del castello e dintorni costruendo un monastero dedicato a San Bartolomeo. Il borgo si espande e si arricchisce grazie ad attività di artigianato, come la lavorazione della ceramica, del ferro.
Purtroppo nel 1175 il castello di Anghiari viene distrutto dagli aretini che la conquistano, che però verrà ricostruito insieme alla nuova cerchia di mura. Arezzo darà il governo della città ad una serie di podestà anghiaresi.
Nel XIII secolo Anghiari, Sansepolcro, Monterchi e Citerna realizzano una bonifica nella pianura di Anghiari tramite una canale che raccoglieva e smaltiva tutte le acque che impaludavano la valle, inoltre deviarono il corso del Tevere dall’abitato di San Leo verso Sansepolcro, nella zona più bassa della valle. Il tutto rese questa zona molto fertile e prospera nell’economia agricola. Più tardi, nel XIV secolo, Arezzo perde la supremazia nel controllo della Valtiberina in seguito alle vicende belliche con Firenze, e dal 1385 fino all’unità d’Italia Anghiari rimarrà sotto il dominio della repubblica Fiorentina.
Un personaggio illustre di Anghiari fu il conte Alberto, proprietario del castello di Montauto, e grande amico di San Francesco. Il castello di Montauto, 780 slm, essendo un punto di passaggio per raggiungere La Verna dall’Umbria, ospitò varie volte il Santo, ma la più memorabile fu quella del 1224. Nell’ottobre di quell’anno Francesco ricevette le stigmate, quando il santo lasciò La Verna accompagnato da frate Leone si diresse verso il castello di Montauto. Il conte accolse nel castello l’amico, il quale gli annunciò che non avrebbe più fatto ritorno, sapendo che l’ora della sua fine era vicina. Il conte Alberto chiese a Francesco di lasciargli un suo ricordo, il Santo accettò volentieri, ma poteva dargli soltanto il suo povero abito. Il conte allora provvide a dargli un cambio; la reliquia rimase conservata e venerata per circa trecento anni nel castello. Successivamente fu presa dai Fiorentini ed attualmente si trova nella chiesa di Ognissanti.
Dal versante casentinese attraverso il passo della Libbia, passando dalla Chiassa Superiore. Da Arezzo è più conveniente prendere la strada per Sansepolcro, quindi deviare per Aghiari.
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