Con il termine "Alpe di Poti" si intende il monte (974 m s.l.m.) che sorge a ridosso della città di Arezzo, e per estensione il complesso montuoso che ingloba anche il Monte Favalto e il Monte Dogana.
Insieme al Monte Lignano, rappresenta un riferimento per la popolazione aretina e fonte di sostentamento prima dello sviluppo industriale della città a metà del secolo scorso. La raccolta delle castagne e del legname erano le attività principali, che tuttora vengono praticate. L'Alpe di Poti è anche famosa per la raccolta dei funghi, soprattuto porcini, che in questa zona rappresentano una prelibatezza. In particolare si ricorda il porcino nero, tipico della zona del Palazzo del Pero.
Il tempo passa ma il legame della montagna con gli abitanti della città di Arezzo è indissolubile; la sua vicinanza lo rende la scelta più veloce per uscire dalla routine quotidiana e godere della gioia della montagna: un'escursione, una passeggiata nel bosco, una dura escursione di trekking.
Una propaggine del compesso montuoso dell'Alpe di Poti è costituita dal Monte Lignano (835 m s.l.m.) e dai rilievi circostanti. Queste alture si distaccano dal complesso principale a sud di Palazzo del Pero, proseguendo in direzione est fino a Sargiano. La cima più alta è costituita dal monte Lignano, che ospita l'omonimo parco naturale. Viste le quote relativamente basse, la zona di Lignano è densamente abitata, e quindi attraversata da un fitto intreccio di sentieri e strade sterrate percorribili con fuoristrada o in bicicletta.
Questi rilievi, insieme all'Alpe di Poti, formano un unico complesso montuoso che incornicia il confine orientale della città di Arezzo, digradando poi senza soluzione di continuità fin sopra il Lago Trasimeno, toccando anche la città di Cortona e diversi altri paesi più piccoli. Tutta l'area è ricca d'acqua e densamente boscosa.
Negli anni 60 a Poti era stato costruito un albergo e la località era un un vero luogo di villeggiatura, meta per il relax e per sfuggire alla calura estiva. Oggi può far ridere andare in villeggiatura a soli 30 Km da casa, ma a quel tempo, non erano necessari voli intercontinentali per trovare la pace: bastava andare all'alpe di Poti, per rilassarsi, camminare e fare passeggiate, quello che in seguito sarebbe stato chiamato trekking. Di questo aspetto turistico oggi sopravvive soltanto il villaggio Sacro Cuore e le villette che erano state costruite in passato, mentre l'albergo è stato abbandonato.
Dal 2005, i boschi di Lignano ospitano annualmente la Rampichiana: una corsa di mountain bike di rilevanza nazionale, organizzata dall'ASD Cavallino di Sant'Andrea a Pigli. La corsa si svolge in genere verso la fine del mese di marzo e coinvolge ciclisti amatoriali e professionisti.
Nei boschi tra Lignano e Castiglion Fiorentino, era solito allenarsi Fabrizio Meoni, motociclista aretino specializzato nei rally. Il pilota, nato a Castiglion Fiorentino il 31 dicembre del 1957, è scomparso l'11 gennaio 2005 in Mauritania, a causa di un incidente avvenuto mentre stava correndo la Parigi-Dakar. Quella era la sua dodicesima partecipazione alla Dakar, che gli aveva regalato grandi successi, con due vittorie (2001 e 2002), un secondo e due terzi posti. Oggi, in ricordo di Fabrizio Meoni, si erge un monumento nei suoi boschi, sopra Castiglion Fiorentino.
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