La riserva naturale dell'Alpe della Luna si estende nell'appennino toscano per 1540 ettari, tra Sansepolcro, il lago di Montedoglio, Bada tedalda e Bocca Trabaria. La superficie è prevalenemente boscosa ma non mancano i punti da cui si può godere di panorami spettacolari che, insieme al fitto intreccio di ruscelli, torrenti e piccole cascate, rendono la zona decisamente suggestiva. Sui suoi monti sono incastonati diversi blocchi di marna e areneria, il più imponente dei quali è la Ripa della Luna, alta 200 metri, che vista da Sestino e da Badia Tedalda apparea forma di falce.
Il parco naturale del Sasso Simone e Simoncello è una delle aree più caratteristiche dell'appenino tosco-emiliano. Si estende per quasi 5000 ettari al confine tra Toscana, Emilia Romagna e Marche, con quote altimetrich comprese tra 670 e 1415 metri s.l.m. ed ha una morfologia estremamente variegata. Al suo interno, infatti, si ha un'alternanza di verdi pascoli, aree spoglie e rocciose e fitti boschi lussureggianti e pieni di ombre. In alcune zone del parco, l'azione erosiva di pioggia e vento ha scavato la terra dandole un'aspetto aspro e a tratti lunare, con profondi calanchi dalle sfumature rosse o grigie.
Nella parte nord-orientale del parco, in provincia di Pesaro-Urbino, è situata la vetta del monte Carpegna, che con i suoi 1415 metri s.l.m. è il punto più alto della zona.
Il blocco occidentale, in provincia di Rimini, è caratterizzato invece dal corso del torrente Messa e da faggete e cerrete, queste ultime tra le più estese d'Italia.
Nella parte meridionale, in provincia di Arezzo, sono presenti due formazioni rocciose uniche nel loro genere: il Sasso di Simone e il Simoncello (1204 e 1225 metri s.l.m.), a cui il parco deve il proprio nome. Si tratta di due massicci rocciosi che svettano nettamente sul paesaggio circostante, con pareti verticali di roccia nuda e sommità quasi pianeggiante; due altipiani che ricordano dei giganteschi parallelepipedi.
Durante la seconda guerra mondiale, l'Alpe della Luna fu interessata dal passaggio delle Linea Gotica: la linea difensiva voluta dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944 per tentare di rallentare l'avanzata verso nord dell'esercito alleato. La linea tagliava l'Italia da ovest a est, andando dall'attuale provincia di Massa-Carrara fino a Pesaro, attraverso tutto l'appennino. Alcuni resti delle fortificazioni erette dall'esercito tedesco per difendere la Linea Gotica sono visibili ancora oggi, anche se parzialmente inglobati dalla natura. Si tratta principalmente di resti di trincee, piccole porzioni di basse mura di pietre, buche scavate per il posizionamento di mortai e grotte sfruttate per il ricovero di uomini e rifornimenti. La zona dell'Alpe della Luna fu uno dei punti nevralgici della Linea Gotica, vista la sua posizione strategica che consentiva di controllare l'alta Vlatiberina, l'alta Valmarecchia e l'alta Valle della Foglia e i valichi di Montecoronaro e Viamaggio. In ricordo delle battaglie combattute per la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista, nel 2011 è stato istituito il Parco Storico della Linea Gotica di Badia Tedalda
Sul Sasso di Simone, la cui sommità è più ampia e più regolare, Cosimo I de Medici diede ordnie di costruire una città-fortezza con la speranza di creare un avamposto strategico per il controllo del territorio. I lavori iniziarono nel 1566 e già nel 1573 si insadiarono la guarnigione e i primi abitanti, ma quella che avrebbe dovuto essere la Città del Sole, un'inespugnabile roccaforte naturale a quota 1200 metri, ebbe vita berve. Dopo solo 10 anni, infatti, la popolazione abbandonò l'insediamento sconfitta dalla rigidezza del clima invernale. La strada lastricata che dovette essere scolpita nella roccia per arrivare fino in vetta rimane tutt'oggi l'unica via di accesso alla cima del Sasso di Simone.
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