Capolona è il comune del Casentino più vicino ad Arezzo. Situato sulla riva destra dell’Arno, all’inizio della curva che ne devia il corso verso il Valdarno Superiore, Capolona è una cittadina molto industriale con fabbriche nel settore calzaturiero ed affini, meccanico ed orafo. All’interno del comune troviamo, superata la passerella dell’Arno a Giovi, in località la Moraia la Pieve di Sietina. Il nome della pieve richiama l’epoca etrusca, e dei ritrovamenti di alcuni blocchi di travertino fra le mura della pieve testimoniano l’esistenza di questa in epoca romana. La pieve fu costruita intorno al 1000, ma è certo che antecedentemente sorgesse una pieve paleocristiana. Anche se modesta e meno elegante delle altre pievi del Casentino, Sietina ha degli affreschi antichi risalenti al 1300-1400 che ricoprono le pareti, i pilastri e le arcate.
Il primo insediamento storico, testimoniato dall’Abbazia di Campoleone, risale al X secolo. Quest’Abbazia fu costruita nel territorio di Castelluccio dal Conte Ugo, marchese di Toscana, con il fine di organizzare il patrimonio imperiale nel territorio vicino ad Arezzo. L’Abbazia fu affidata ai benedettini di Monte Cassino che prosperò ed ampliò i propri possedimenti per i due secoli successivi. Tuttavia quando nel XIII secolo il potere monastico stava indebolendosi a favore di quello comunale, l’Abbazia fu colpita dalle milizie aretine e l’Abate dovette cedere al Comune di Arezzo tutte le terre ed i castelli posto sotto la sua giurisdizione. Nel 1384 quando il territorio aretino fu sottomesso ai fiorentini, Campoleone perse il suo nome mutando nell’odierna Capolona. Nel 1500 quando Carlo V, dichiarò guerra a Firenze e a Papa Clemente VII invase con il suo esercito tutto il Casentino, Campoleone fu distrutta e saccheggiata e per gli anni successivi tutte le comunità vennero unite alla Podesteria di Subbiano. Il comune di Capolona tornerà indipendente nel 1808, quando Napoleone incorporò la Toscana nel proprio impero.
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