Il paese di Stia è l’ultimo paese del Casentino, posto più a Nord alla base del Monte Falterona dove l’Arno è ancora un torrente e riceve alla sua sinistra le acque dello Staggia; da questo torrente deriva il nome del paese (Staggia-Stigia-Stia). Stia è posta ai margini del Parco delle foreste Casentinesi, del Falterona e Campigna, è un paese molto attivo dal punto di vista dell’industria e l’artigianato, infatti è famosa la lavorazione del panno del Casentino, della carta e del legname. A Stia durante il periodo carnevalizio vengono svolte delle belle sfilate mascherate, ed inoltre ogni due anni è sede della mostra nazionale dell’Arte fabbrile, una rassegna mercantile dell’artigianato del legno e del ferro battuto.
Il paese ha una storia antica ed importante, durante il medioevo seguì le vicende della famiglia Guidi in quanto era proprietaria del castello di Porciano, di cui Stia era il capoluogo. Il Castello di Porciano è situato sopra un’altura alle pendici meridionali del monte Falterona, e dominava l’antica strada di collegamento tra il Casentino e la Val di Sieve. I Conti Guidi erano padroni di tutte le rocche che circondavano il paese, da Romena a Castel Castagnaio, Porciano e Papiano. A questo castello sono ricollegate alcune vicende storiche, altre invece tramandate dalla tradizione popolare, che coinvolgono Dante Alighieri. Il castello è stato recentemente restaurato ed il suo recupero ci ha restituito una delle più suggestive fortificazioni del Casentino. Nel borgo di Stia, che divenne mercatale del Castello di Porciano, i Guidi costruirono un sontuoso palazzo chiamato il “Palagio”, da questo presero il nome i successori dei Conti Guidi di Porciano. L’ultimo Conte di questo ramo fu il Conte Antonio, valoroso condottiero che dapprima si alleò con Firenze, e poi ne divenne nemico finendo per essere scacciato, nel 1402 perse tutti i territori da lui posseduti che diventarono il Palagio Fiorentino. Nel 1440 il Castello di Stia fu incendiato e distrutto da Niccolò Piccinino, alleato dai Visconti di Milano nella guerra contro Firenze. Nel 1911 grazie all’avvocato Carlo Beni il Palagio fiorentino è stato ricostruito.
La Pieve di Stia, situata sulla piazza Tanucci, è uno degli edifici romanici più interessanti del Casentino. Questa risale al dodicesimo secolo, della struttura originaria all’esterno rimangono dei muri laterali in pietra arenaria, mentre è al suo interno che si conservano dei capolavori di illustri artisti del passato. Infatti secondo alcuni critici, nella cappella di sinistra, c’è un dipinto di una maestosa Madonna raffigurante una Vergine in trono con il Bambino e due angioletti attribuibile a Giotto giovane, secondo altri invece a Cimabue o Duccio.
Venendo da Arezzo, prendiamo la umbro casentinese, mentre provenendo dalla Romagna si arriverà dalla strada di Santa Sofia attraversando il Passo della Calla, mentre per chi viene da Firenze si farà la Consuma.
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