Il percorso proposto è molto articolato e presenta alcune difficoltà sotto il profilo altimetrico e molti cambi di sentieri per cui è adatto principalmente ad escursionisti con un minimo di esperienza.
Il percorso parte da Badia Prataglia, dove puoi lasciare comodamente l'auto nel parcheggio principale del paese. Da qui dovrai risalire fino all'incrocio dove la strada del Passo dei Mandrioli (SP 71) presenta una deviazione per Camaldoli (Passo Fangacci). Proprio nel mezzo di quest'incrocio c'è un altra strada asfaltata, tra quella del Passo Fangacci e Passo dei Mandrioli. La strada sale verso la parte alta di Badia Prataglia, e puoi vedere le indicazioni per Campo dell'Agio e la Buca delle Fate. E' questa la strada da prendere e poche decine di metri più avanti vedrai i segni bianco e rossi del cai, vuol dire che sei sul percorso CAI 60.
La prima tappa del percorso Campo dell'Agio, dove c'è una fonte e un'area pick-nick con tanto di babecue. Già questa prima tappa è un preludio dei panorami e degli ambienti che troveremo durante il percorso. Da qui in prossimità di una un cancello verde che sbarra la strada, occorre percorrere il sentiero CAI 64 che porta in direzione del Passo della Crocina e poi del Passo della Bertesca. Questo primo tratto è piuttosto ripido e non va sottovalutato: all'inizio, da freschi, sembrerà una passeggiata, ma il percorso è ancora lungo e ci aspettano ancora molte salite ed è bene moderare le forze per evitare di trovarsi male in seguito.
Sulla prima cima si raggiunge il Passo della Crocina, da cui si prosegue in leggero declivio verso il Passo della Bertesca tamite il CAI 207. Da qui è tutta discesa fino alla Lama (sentiero CAI 223), il vero e proprio paradiso terrestre. Il sentiero scende accanto ad un fiume che ci accompagna con il suo scrosciare caratteristico. Una distesa di prato verde incontaminato circonda una splendida casa forestale. Dietro alla casa forestale è situato il Rifugio "Tiglie" restaurato nel 2010 e in ottime condizioni, dove si può consumare in tutta tranquillità ed al riparo dalle intemperie una prima colazione. Sempre in prossimità della casa si trova la Fonte di Francesco, da cui sgorga acqua freschissima ed è una tappa obbligata per rifornire le scorte di acqua, che vista la durata del percorso non possono essere che contenute.
Da qui si prende la strada forestale che che porta a Cancellino (è l'unica e non ci si può sbagliare), occorre fare attenzione perchè non più di un chilometro dopo aver lasciato la Lama si trova il sentero CAI 235 che porta verso Ridracoli. All'altezza dell'incrocio, lungo la strada forestale, poche decine di metri più avanti, ma fuori dal percorso indicato, c'è un'altra tappa obbligata: la fonte di acqua fredda solforosa.
Il sentiero verso Ridracoli scende fino all'invaso e lo costeggia, passeggerete così a pochi metri da acqua cristallina che ricorda i laghi di alta montagna, catapultandovi i un mondo magico ed unico nel suo genere, almeno nell'ambito territoriale limitrofo. Il sentiero è ben segnato fino all'incrocio con il sentiero CAI 237, che sale a sinista. Imbocchiamo proprio il CAI 237 per percorrere prima il tratto panoramico. Prestate attenzione a questo punto perchè ritorneremo da li. Quindi proseguiremo lungo il sentiero, poco sopra il bacino idrico, e faremo attenzione agli scorci panoramici che via via si presentano, oltre che ovviamente a dove mettiamo i piedi, visto che il sentiero in alcuni tratti è stretto e si rischia di scivolare.
Pochi chilometri ancora e raggiungiamo il bivio per il Monte Palestrina, che ignoriamo e proseguimoa a dritto, fino al rifugio di Ca' di Sopra, un ottimo punto di ristoro e di osservazione sul lago. Da qui si continua in direzione della diga tramite il CAI 239 fino a giungere in prossimità del muro di cinta. Qui sono presenti tavolini da pic-nic dove potremo consumare il pranzo ammirando il lago in tutto il suo splendore. In tutte le stagioni qui tira una leggera brezza, attenzione nei mesi meno caldi perché fermandosi sudati dopo diverse ore di cammino si rischia di non ripartire più...
La via del ritorno è un'altrernativa dell'andata. Si riparte raggiungendo il rifugio Ca' di sopra e si prosegue fino all'incrocio con il sentiero CAI 237, dove continuiamo sul CAI 239 che porta sul monte palestrina. Arrivati sulla sommità occorre proseguire a destra, ovvero in direzione della Lama. Inutile dire che da qui si vede uno splendido paesaggio, è invece importante ricordare a chi non c'è mai stato che il terreno è molto scivoloso poichè costituito da steglie di roccia e quindi occorre prestare la massima attenzione a non cadere, anche perchè non ci sono parapetti per sorreggerci.
Più avanti si raggiungono i ruderi del Castello, un piccolo centro abitato ormai caduto letteralmente a pezzi. La strada prosegue fino all'incrocio che avevamo notato inizialmente e dove avevamo svoltato a sinistra. Adesso, venendo dalla parte opposta proseguiamo a dritto raggiungendo così dopo un'impervia salita la strada forestale che ci porterà alla Lama.
Se questa prima salita non vi ha stancato ci penserà la prossima: torniamo indietro dal sentiero degli Scalandrini. Raggiunta la Lama prendiamo il sentiero CAI 229, ovvero quello che rimane a destra rispetto alla casa forestale. Questo sentiero, che porterebbe a Monte Acuti e poi sopra Camaldoli, va lasciato poche centinaia di metri dopo, girando a destra sul sentiero CAI 227. Da qui inizia una serie di ripidi tornanti, compreso un tratto a gradoni (che possono essere anche scivolosi se bagnati, quindi attenzione!) che portano verso un ultimo tratto dritto ma pur sempre ripido. Alla fine del tratto si arriva al Rifugio Fangacci, dove è presente un'area di sosta. Arrivati qui il più è fatto, poi è tutta discesa fino alla macchina, che per molti a questo punto sarà un vero e proprio miraggio!
Il sentiero più logico da percorrere, anche per non riotrnare sulla strada dell'andata è quello numero CAI 84 che in molti tratti coincide con la strada asfaltata. Lungo il tratto finale troviamo "Le tre cascate", una serie di cascate d'aqua quasi sempre rigogliose, Fiume d'isola ed infine l'incrocio che avevamo attraversato all'inizio, appena scesi dall'auto.
Per apprezzare maggiormente il paesaggio consigliamo di percorrere il l'itinerario in primavera, quando la neve si è appena sciolta e i fiumi, così come il lago sono in piena.
Le località incontrate nel percorso sono immacolate ed è così che le vogliamo trovare: anche se è superfluo ricordarlo, dato che già previsto dalle leggi del parco, evitiamo di sporcare e di rovinare in pochi attimi ciò che la natura ha impiegato millenni a creare!
Trekking da Badia Prataglia a PietrapazzaSubmitted by admin on Tue, 05/01/2018 - 10:21Distanza (KM): 23KM Dislivello Salita (M): 1 600m Tempo di percorrenza: 6.00h luogopartenza: |
Al Monte Falterona da Madonna di MontaltoSubmitted by admin on Wed, 08/24/2016 - 22:47Distanza (KM): 20KM Dislivello Salita (M): 1 600m Tempo di percorrenza: 6.00h luogopartenza: |
Escursione sul Monte Penna di CamaldoliSubmitted by daniela on Sat, 07/25/2015 - 10:00Distanza (KM): 6KM Dislivello Salita (M): 750m Tempo di percorrenza: 2.00h luogopartenza: |
Aia del GuerrinoProvincia: Arezzo Comune: Poppi |
Badia PratagliaProvincia: Arezzo Comune: Poppi |
Bagno di RomagnaProvincia: Forlì-Cesena Comune: Bagno di Romagna |
BellocchioProvincia: Arezzo Comune: Poppi |
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