Bussola da Trekking

La bussola nel trekking è uno strumento fondamentale per orientarsi e individuare in maniera semplice il polo nord.

La bussola è uno strumento antichissimo per l’individuazione dei punti cardinali. Il principio di funzionamento di base è molto semplice. Si prende un ago calamitato e lo si mette in condizione di orientarsi liberamente, ad esempio posizionandolo su un pernio o, come negli esperimenti delle scuole elementari poggiandolo su un sughero in una bacinella d’acqua. L’ago, immerso nel campo magnetico terrestre, si orienta verso la direttrice “nord-sud” in maniera naturale. Questa invenzione che oggi può sembrarci banale, è stata ricondotta agli antichi cinesi e introdotta in occidente solo nel XII secolo. Tolti i moderni sistemi basati su satellite, la bussola rimane uno strumento indispensabile per orientarsi in assenza di punti di riferimento. Le versioni commerciali, oltre ad essere precise, hanno una serie di “aiuti”, come le scale graduate sul bordo che risultano molto comode se utilizzate come righello.

 

Come riconoscere il nord in mancanza della bussola

In questo caso la domanda è: come facevano prima dell’invenzione della bussola? Perché, nonostante sia un invenzione antica, le navigazioni e le esplorazioni venivano fatte da molto prima. Le tecniche, in assenza di bussola e altre diavolerie elettroniche sono più o meno sempre le stesse:

  • Di giorno, utilizzare il sole, ad esempio osservando meridiane o bastoni piantati per terra. Ma anche banalmente osservando dove il sole tramonta e sorge.

  • Di notte, utilizzare le stelle. Di solito, però, di notte si preferisce dormire che camminare, quindi questa pratica la possiamo lasciare ai navigatori.

  •  In una giornata nuvola, osservando la vegetazione. In ambienti umidi i muschi tendono a crescere sul lato nord.

  • Orientandosi con la cartina e i riferimenti geografici. In questo caso perde un po’ di significato la necessità di individuare i punti cardinali, perché se siamo in grado di trovare la nostra posizione esatta nella mappa, con riferimenti al paesaggio, nord e sud li deduciamo di conseguenza.

 

Errori di misura della bussola nel trekking

Durante le escursioni non occorre un grado di precisione estremamente accurato, in quanto generalmente il viaggio si compone di varie tappe intermedie, in cui ad ogni tappa sostanzialmente si determina in maniera univoca la posizione e si azzera l’errore. Tuttavia, per dovere di cronaca, riporto alcuni errori che affliggono le misure di questo strumento. Iniziamo col dire che il polo nord magnetico non corrisponde esattamente al polo nord geografico. Ovvero, anche se a livello macroscopico i due Nord stanno sopra e i due sud sotto,  la bussola indica la posizione dei poli magnetici. Purtroppo, a seconda del luogo in cui ci troviamo, queste direzioni non coincidono perfettamente. In altre parole, tra le direzioni che portano ai due poli si forma un angolo, detto declinazione magnetica. Di conseguenza, la bussola magnetica è soggetta a un errore sistematico, tanto più grande quanto più ci si avvicina ai Poli. L’altro elemento che mette in crisi la bussola è l’inquinamento magnetico dovuto a fenomeni locali che alterano la misura del campo magnetico terrestre. Ricordiamoci che ogni strumento elettrico genera un campo elettro-magnetico e quindi potenzialmente altera la misura della bussola. Lo stesso accade se la bussola è posizionata vicino ad oggetti metallici. Per questo occorre sempre effettuare la misura lontano da oggetti in metallo e strumenti elettronici. Fortunatamente, poiché quando si fa trekking abbiamo sempre la possibilità di fermarci e posizionare la bussola in maniera stabile, non ci sono gli errori dovuti alle oscillazioni che invece si presentano in barca a causa dell rollio prodotto dalle onde.

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