Trekking, uno stile di vita

Fare Trekking non significa solo andare a camminare, è uno stile di vita che si manifesta tutti i giorni.

Il trekking è uno stile di vita, oltre che uno sport bellissimo da praticare. Camminare è la cosa più naturale per ogni essere vivente, per l’uomo camminare è essenziale perché ci porta a conoscere, esplorare posti e incontrare culture diverse. Camminare è l’esercizio migliore, e soprattutto quello più naturale proprio perché coinvolge tutto sia i muscoli corpo, sia la nostra mente. Camminare è importante, ma diventa un’esperienza unica e soprattutto più affascinante se camminiamo immersi nella natura. Infatti ogni camminata, ogni trekking percorso è un’esperienza unica che è difficile da dimenticare.
Il trekking ci porta ad esplorare la natura, gli animali ed ogni cosa che la circonda. Il trekking diventerà uno stile di vita perché ci permetterà di allontanare le cattive abitudini relative alla frenesia di un mondo che corre veloce e che circonda la vita quotidiana. La natura avvolgerà il nostro corpo, la mente si libererà dello stress immagazzinato della fretta di tutti i giorni, potremo ammirare splendidi paesaggi ecco che entreremo del mondo del trekking.
Il trekking può essere inoltre anche un modo di aggregazione sociale, infatti camminare un compagnia rende il trekking più divertente. Solitamente condividiamo una passeggiata con la propria famiglia o amici, ma se siamo interessati agli aspetti socializzanti del trekking questo ci consentirà di conoscere nuove persone e scambiare esperienze, il consiglio quindi di iscriversi a un club e partecipare a trekking di gruppo.
 I tre punti essenziali che ci dobbiamo ricordare nel praticare del trekking sono:
  1. Il ritmo: quando stiamo facendo trekking dobbiamo apprendere il nostro ritmo, concentrarci sul nostro respiro lasciando che questo dia il ritmo alle nostre gambe e alle braccia. Non dobbiamo preoccuparci se all’inizio della camminata ci sentiamo impreparati di fronte allo sforzo di camminare, questo perché impegnativa nella prima mezz’ora il nostro organismo ha bisogno di riappropriarsi del proprio ritmo naturale, dobbiamo carburare. Una volta superato questo ostacolo, il nostro corpo avrà acquisito una certa sicurezza del proprio ritmo e la nostra mente si sarà liberata dallo stress quotidiano.
  2. La postura: La parte superiore del nostro corpo durante la camminata deve seguire determinate regole di postura, quali ad esempio: braccia piegate vicine al corpo e l’avambraccio piegato a 90 gradi. Il busto eretto se è in piano ,inclinato leggermente se si sale o si scende. Mentre per gambe e piedi la postura cambia in funzione della natura del terreno. Se percorriamo un terreno piano, ma duro la massima potenza è prodotta dalla spinta della gamba e dal piede che sta dietro, mentre se camminiamo su un terreno scosceso e sassoso il piede anteriore deve appoggiare di piatto e non sul tallone, proprio perché bisogna ottenere il massimo d’equilibrio. Se ci troviamo in salita la postura cambia perché il piede d’appoggio diventa il piede di spinta, ricordiamoci che la gamba posteriore deve essere scarica finché non la si porta in avanti e le punte dei piedi devono essere leggermente divaricate. In discesa, che di solito coincide con la seconda parte della giornata, dobbiamo essere più attenti perché siamo più stanchi e meno concentrati. Quindi è meglio fermarci per piccole soste, il busto va chinato un po’ in avanti e testa ben eretta. Le gambe flesse e le punte dei piedi leggermete convergenti.
  3. La respirazione: una camminata nella natura ci dà la possibilità di respirare regolarmente, esercitiamo a sincronizzare il nostro passo con la respirazione. Ci possiamo aiutare anche alternando il movimento delle gambe con quello delle braccia usando le racchette telescopiche.
  4. L'esercizio: Per chi si trova ad iniziare un trekking e non pratica costantemente un programma di allenamento fisico, dovrà sapere che il miglior esercizio per il trekking è il trekking stesso. Quindi bisogna programmare ogni week-end per almeno una decina di settimane, una giornata di camminata cercando di rispettare alcune regole riguardanti la pendenza e i chilometri da percorrere. Infatti per iniziare bisogna valutare la pendenza del percorso, perché chi si appresta per la prima volta ad una camminata in montagna dovrà cominciare con un percorso che preveda al massimo  300-400 metri di dislivello. Partendo da questo, ogni volta cercare un obiettivo graduale alle nostre forze in modo da ottenere il meglio da una camminata in montagna. Essenziale prima di iniziare a fare una camminata è lo streching, che ci aiuta a scaldare i muscoli delle gambe che sopportano il carico maggiore di una lunga giornata di cammino. Fare streching con braccia e spalle è molto utile se usiamo i bastoncini da trekking.
Infine l’ultimo consiglio, conoscere i propri limiti : non dobbiamo esagerare finché non sappiamo esattamente qual è il nostro limite e non esitare a rallentare o cambiare programma nel caso in cui scopriamo che la marcia programmata risultasse troppo dura.
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