C’era una volta il modo di definire “della domenica” tutti quei ciclistiche che praticavano nel finesettimana il loro in maniera amatoriale. Questa definizione aveva in se una leggera nota dispregiativa, come per accusarli di non allenarsi più frequentemente, anche durante la settimana. Certo, l’attività fisica va fatta con regolarità, ma per chi come noi fare sport significa partire la mattina all’alba e tornare alla sera dopo una giornata di cammino non è sempre facile riuscire a trovare il tempo per andare, perché ovviamente non si vive di solo trekking e durante la settimana bisogna anche lavorare. Riuscire a prendere un giorno di ferie è un lusso che non tutti possono permettersi quindi la scelta cade obbligatoriamente nel fine settimana. E che fare se il met eo mette pioggia? Rimandare alla settimana successiva o rischiare?
La risposta è dentro di voi, e come sempre dettata dal buon senso. Certo che se c’è l’uragano cartina conviene starsene a casa, ma tra quello e il bel tempo ci sono tante sfumature e in molte di queste si può stare fuori tutta la giornata senza conseguenza negative. In questo articolo, dopo questo cappello introduttivo spero non troppo noioso, si affronta proprio questo tema cercando di far luce sugli accorgimenti che ci permette di uscire tranquilli di tornare a casa senza rischiare una bronco-polmonite.
Importante prima di tutto essere attrezzati per evitare di incorrere nei problemi più gravi dello stare sotto la pioggia:
Partiamo dal principio che la pioggia non si può pianificare, quindi se decide di piovere e noi siamo li sotto, l'acqua ci casca addosso. Questo principio è molto semplice e non possiamo farci niente, se non lavorare di astuzzia applicando il motto "... se la montagna non va dal profeta allora il profeta va alla montagna...". Questo per dire che nelle escursioni che programmiamo ( soste, scelta dei percorsi, etc..) c'è un margine di manovra che possiamo utilizzare per volgere a nostro favore la situazione.
E come fanno i militari quando sono in missione nei paesi tropicali? Eh si, perchè li piove tutti i giorni e l'umidità è tale da essere costantemente bagnati. Si sono inventati un meccanismo molto seplice ma estremamente efficace come nel loro stile.
Si portano un sacchetto sigillato con un cambio di vestiario, che rimarrà protetto dall'umidità e dall'acqua, detto "cambio asciutto". Il cambio che indossano viene detto "cambio bagnato" per ovvie ragioni. Così quando vanno a dormire cambiano abito rimanendo asciutti tutta la notte.
Per chi fa trekking di più di un giorno l'applicazione immediata ma anche per chi sta fuori una sola giornata questo principio è utile. Soprattutto nei mesi freddi consiglio di tenere in auto un cambio asciutto che può essere cambiato al ritorno evitando così di rimanere bagnati per lungo tempo. Per un giorno solo evitiamo di portarci del peso inutile nello zaino, e lasciamo i vestiti nel bagagliaio dell'auto, evitando di tenerli nei sedili che non sarebbe la prima volta che viene sfondato un vetro per prendere oggetti di poco valore.
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